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L’antropologa Margaret Mead disse una volta che il primo segno della civiltà umana era un femore rotto e poi guarito, ossia il tempo destinato alla cura di un proprio simile. Secondo la flautista e cantante di origine siriana Naïssam Jalal anche la musica è un efficace lenimento al dolore. Questi suoi Rituali di Guarigione rispondono alle tre esigenze classiche del corpo sofferente, il silenzio, che favorisce la calma e la contemplazione, l’estasi, che distoglie dall’ansia e dalla pena, e la bellezza, che fa rinascere la speranza e il desiderio. L’arte sussurrata di Naïssam trae ispirazione da molte culture e da tradizioni diverse, da mondi spirituali, forze istintive e regni invisibili, da rituali ancestrali e animistici, con l’obiettivo di raggiungere una grazia collettiva valevole per tutti, nel segno della musica, culmine formale di una ricerca umana generosamente iniziata nella notte dei tempi.

Naïssam Jalal flauto, nay, voce

Clément Petit violoncello

Joaquim Florent contrabbasso