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Nel 1940 a John Cage venne in mente di preparare, ossia di modificare, il pianoforte, inserendo tra le corde piastre di metallo, viti, chiodi e altra ferramenta, ed ottenere così un cambio di timbro, nuove e inaspettate sonorità. Da allora il pianoforte, in varie forme preparato, è entrato in società, nei salotti buoni della musica colta, dell’accademia e del conservatorio e persino nei garage del rock’n roll. Sarà possibile preparare anche uno strumento così fortemente radicato nella musica folk come l’organetto? Sarà possibile modificare il soffio vitale, l’anima gassosa, il sibilo spirituale della sua tradizione tanto lunga e importante? Alessandro D’Alessandro, uno dei migliori organettisti italiani ce lo dimostrerà con queste Canzoni. D’Alessandro, ha scritto un critico, è capace di trasformare uno strumento popolare in una sentenza, un dettame ritmico, sintattico, sintetico. E’ l’elemento primario, l’organon propriamente detto, che nutrendosi di vento, torna finalmente al suo spirito originario.

Alessandro D’Alessandro organetto, elettronica