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La terribile vicenda dei Catari di Monforte, eretici delle Langhe scoperti e perseguitati nel 1028, imprigionati e arsi vivi in un rogo allestito in quello che sarebbe diventato Corso Monforte a Milano, fa da sfondo a un progetto musicale di ampio respiro realizzato da Cesare Malfatti sui testi di un gran numero di autori, tra i quali Giulio Casale, Luca Morino, Luca Gemma e Vincenzo Vasi. Tra i testi messi in musica da Malfatti c’è persino un poemetto dimenticato di Giovanni Berchet “Al castello del Sir”. Ma perché, a mille anni di distanza, occuparsi ancora di questa breve comunità che ha cercato di vivere teneramente e la cui fede conosciamo solo attraverso i documenti degli inquisitori? Certo, lo spunto viene dal libro scritto dal nonno Domenico Garelli e recentemente ristampato con il titolo “Monforte D’Alba, storia di un’eresia”, ma le vere ragioni stanno forse che in questo conflitto tra credo individuale e potere pubblico, Malfatti ritrova l’incessante desiderio e allo stesso tempo la sempiterna impossibilità di ogni “chiamarsi fuori” dalle leggi di ferro e fiamme che governano il mondo. Poetico e profondamente umano, questo lavoro è una condanna a ogni tipo di violenza, un grido delicato contro gli assolutismi, contro l’avidità dell’uomo e la sua mancanza di tolleranza e d’amore per il prossimo.

CESARE MALFATTI
I Catari di Monforte a Milano

CESARE MALFATTI – chitarra, voce
CHIARA CASTELLO – voce, loopstation
ALESSANDRO GRAZIAN – voce